Vulvodinia e Neuropatia del pudendo: aiuto osteopatico
			            Le sofferenze causate da malattie pelviche croniche, come la vulvodinia e la neuropatia del pudendo, sono trattate come dolori poco importanti. Spesso non sono neanche considerate reali. La vulvodinia è una malattia "invisibile" che molti medici non conoscono e spesso attribuiscono allo "stress" e alla "fragilità mentale femminile". Il 7 Aprile 2021 è stato presentato alla Camera dei deputati il primo Progetto di Legge per far riconoscere la vulvodinia come patologia invalidante.
Vulvodinia e neuropatia del pudendo sono patologie molto più comuni di quello che si possa pensare. Esse colpiscono dal 12 al 15 % delle donne di tutte le età. Sono caratterizzate da dolore vulvare persistente da almeno 3 mesi. Il dolore può essere diffuso dal perineo alla regione anale o essere localizzato a livello del vestibolo (vestibolodinia), del clitoride (clitoralgia) e della mucosa periuretrale.
I sintomi possono essere bruciore, prurito o dolore di forte intensità spontaneo o provocato a livello della vulva e vagina.
Il ritardo diagnostico è impattante sul benessere delle pazienti perché spesso ed erroneamente si attribuiscono disturbi psicologici.
Queste patologie influenzano negativamente la vita di tutti i giorni siccome hanno conseguenze nella sessualità, nelle attività della vita quotidiana e nel benessere psicologico.
La diagnosi è tardiva e complessa, ció ne causa la cronicizzazione del dolore, il sintomo si trasforma in una patologia.
La strategia medica è quella di un approccio multidisciplinare tra cui l'aiuto dell'osteopatia.
L'ipertono della muscolatura del pavimento pelvico è spesso presente nelle pazienti affette da vulvodinia. Ciò causa dolore locale e irradiato. Il trattamento osteopatico ha come obiettivo l'eliminazione delle disfunzioni del pavimento pelvico andando a trattare non solo la muscolatura ma anche la componente articolare, legamentosa e nervosa del bacino. Sono utili, inoltre, le manipolazioni osteopatiche per restituire l'equilibrio perso a livello globale